Il ‘cuore’ dell’esposizione sono i ritratti dei pazienti della struttura di Borgo Manfria con l’aggiunta del tocco artistico dell’architetto Marila Arces e degli stessi soggetti fotografati che, con tecnica mista, hanno aggiunto colore e creatività ai loro volti. Nei tavoli allestiti dagli operatori, sarà possibile ammirare gli scialli, sciarpe, cappellini e scaldacuori confezionati con cura in pura lana vergine

Si tratta di lavoretti fatti a mano durante i laboratori manuali di telaio, taglio e cucito. Obiettivo della mostra è raccogliere dei fondi per la Casa della Divina Misericordia che, quotidianamente, assiste le famiglie bisognose della città grazie anche all’opera caritatevole di numerosi gelesi. Come dichiara il Presidente Anna Maria Longo ‘sono orgogliosa del lavoro di squadra che l’AIAS sta facendo nel Quarantesimo della sua attività celebrando una festa che non è soltanto nostra ma di tutta la comunità. I ritratti realizzati dalla Arces offrono nuovi spunti di riflessione verso un mondo che per troppo tempo è rimasto un tabù.

Invito chiunque voglia guardare la diversa abilità con occhi nuovi ad ammirarli fino a domenica nei locali messi a disposizione dal buon cuore di Don Lino nel centro storico.’ Entusiasmo da parte dell’architetto che ha avviato da Marzo scorso con l’AIAS di Gela il progetto di ‘Comunicazione visiva attraverso la fotografia’ che dichiara ‘questi ritratti esprimono la voglia di mettersi in gioco dei nostri ragazzi che hanno scelto non soltanto di farsi fotografare ma di fotografare a loro volta i compagni di corso. Sono scatti che, con un’espressività unica, li rendono protagonisti di questa esposizione, frutto di un progetto che porto avanti con gioia e naturalezza’.