L’Aias di Gela venne costituita nel 1972 dalla forte volontà di alcuni genitori di figli diversamente abili di istituire un centro che potesse rispondere alle esigenze delle famiglie del territorio.
Fu l’allora sindaco della ridente Città del Golfo Gaetano Battaglia a credere fermamente nella valenza di una struttura socio riabilitativa gelese che potesse accompagnare le famiglie nella gestione della disabilità.
L’intuizione del Sindaco Battaglia fu quella di ispirarsi al modello della sezione catanese brillantemente presieduta dall’Ing. Francesco Lo Trovato riconosciuto quale valido interlocutore per poter far decollare il progetto gelese.
E’ il luglio del 1976 quando la Struttura di Borgo Manfria viene inaugurata come A.I.A.S Centro di Riabilitazione Gela con una sobria cerimonia alla presenza dei maggiori rappresentanti istituzionali della città.
L'AIAS, a livello nazionale, ottiene il riconoscimento di Ente giuridico con DPR n° 1070 del 25 maggio 1968. Nonostante il riconoscimento di legge, le varie sezioni sono comunque tenute a dichiarare espressamente nel proprio Statuto di continuare ad attenersi integralmente alla normativa dello Statuto Nazionale.
Gli organi sociali di ciascuna Sezione sono costituiti, oltre che dall'Assemblea dei soci, da:
• Presidente
• Consiglio Direttivo
• Collegio dei Revisori dei Conti
Il Direttivo nazionale si riunisce due volte l’anno, a Roma. Il nostro attuale Presidente Anna Maria Longo riveste la carica di consigliera nazionale da oltre sette anni. In sede di consiglio si decidono gli eventi e la programmazione delle Aias di anno in anno. Presidente d’Onore, è l’Ingegnere Francesco Lo Trovato mentre l’attuale Presidente nazionale è il Dott. Salvatore Nicitra.
PRESIDENTI CHE VOGLIAMO RICORDARE
Nei suoi quarant’anni, l’AIAS di Gela ha visto succedersi vari Presidenti tra i quali ricordiamo in primis il Dott. Gaetano Battaglia fondatore della struttura e primo membro effettivo della scuola di fisiokinesi catanese.
E ancora il fondatore genitore Vincenzo Di Natale,Umberto Russo,Vincenzo Capici, Orazio Sciascia, Nunzio Pisano, Giuseppe Aldisio, Salvatore Iozza, Tommaso Aldisio. Tutte persone che hanno fatto un pezzo di strada con noi e che con il loro impegno hanno contribuito a far diventare l’AIAS di Gela punto di riferimento nel trattamento delle diverse abilità.
L’attuale Presidente è Anna Maria Longo, prima donna a sostenere l’importante incarico con una sensibilità femminile del tutto nuova. Il Presidente Longo entra in carica nel Dicembre del 2011 dopo una carriera nell’ambito della pubblica amministrazione, settore Istruzione per oltre 35 anni. Già nel ruolo di consigliera nazionale dal 2010, Anna Maria Longo si è spesa promuovendo numerose escursioni, come l’incontro con Papa Francesco, momento indimenticabile per i nostri assistiti. Dalla collaborazione con il Lions Club del Golfo, è nata anche una collaborazione con un centro di riabilitazione ai piedi dell’Etna: un campus estivo organizzato dal Club Service e aperto ad alcuni nostri pazienti. L'iniziativa è stata voluta dal past President Franco Guarnera e dal Presidente Longo da sempre promotrice di gite fuori porta ed escursioni varie nel territorio volte a imprimere ricordi di leggerezza e spensieratezza nei nostri assistiti.
Una nuova sinergia con gli istituti scolastici della città ha permesso l’attivazione di un progetto dedicato all’ Inclusione sociale ed educazione all’affettività, svolto presso la scuola statale Giovanni Verga di Gela. L’ambizione del corso mirava a un lavoro nel gruppo classe di alcuni nostri assisititi. La realizzazione del progetto seguito dalla dirigente con la supervisione del direttore sanitario Luigi Virone è stata possibile, nel 2014, grazie alla lungimiranza dell’attuale dirigente scolastico Viviana Aldisio. In sede di laboratorio hanno collaborato anche le psicologhe e le tirocinanti.
GAETANO BATTAGLIA
Rivestì la carica di Presidente dal 1976 al 1979.
Fu embro effettivo del Coresi (Comitato regionale siciliano delle Aias) per le scuole di terapia di fisiokinesi, tra i primi a comprendere la necessità di ‘importare’ in territorio gelese terapie d’eccellenza fino ad allora sconosciute.
‘Dov’è battaglia che dà battaglia’: lo annunciavano così, tra i corridoi della struttura, per il suo atteggiamento rigoroso, determinato e preciso. Rigore e precisione che sono stati determinanti nell’avvio dell’AIAS e che non potremo mai dimenticare.
TOMMASO ALDISIO
Fu Presidente dal 1994 al 2011 ricoprendo l’incarico per ben 16 anni. Profilo di altissima caratura morale, vogliamo ricordarlo per aver ottenuto il 22 Gennaio 2009 l’accreditamento della nostra struttura presso Palermo alla Regione Siciliana, assessorato Sanità.
Aldisio, come gli altri Presidenti che lo hanno preceduto, diede pieno mandato al Direttore amministrativo Rocco di Caro che con amore e dedizione porta avanti, nei quattro decenni, risultati inimmaginabili e innovativi ottenendo ampliamenti e accreditamenti che oggi l’AIAS vanta di avere. Ad Aldisio si deve un gemellaggio interculturale con una delle realtà più eccellenti nel campo del del trattamento della diversa abilità, ad Olten nel cantone francese della Svizzera.
IN RICORDO DI CARMELO MARTINES
Trent’anni con Noi. Non c’è un evento dell’AIAS di Borgo Manfria in cui non venga ricordata la figura del Dott. Carmelo Martines, psicologo e terapeuta che per oltre trent’anni ha contribuito con il suo impegno alla crescita della struttura gelese.
Figura professionale di altissima levatura morale, grazie a idee innovative e ad un costante impegno sia personale che professionale, Martines è stato promotore e precursore della crescita culturale della comunità gelese oltre che dell’Aias, dove abbiamo avuto il privilegio di ospitarlo nei nostri anni migliori.
Il suo impegno nella struttura di Borgo Manfria, inizia precisamente nel 1982: Martines è il primo psicologo a lavorare nei padiglioni della nostra sede introducendo quella innovativa ‘cultura del disabile’ a molti sconosciuta.
A lui e al suo grande lavoro il nostro direttivo ha voluto dedicare, il 5 Maggio del 2012 esattamente un anno dopo la sua immane perdita, una targa di riconoscimento per l’abnegazione dimostrata nel lavorare con noi.
Nella sala ‘Carmelo Martines’ del secondo Padiglione, in quelli che erano I ‘suoi’ luoghi di impegno quotidiano, oggi vengono effettuate le terapie di riabilitazione psicologica, portando avanti negli anni il ricordo di un terapista – innovatore scomparso troppo presto.
Carmelo Martines aveva un sogno: quello di aprire degli ambulatori dentro le scuole della nostra città affinchè i giovani venissero accompagnati nel loro percorso individuale di crescita. Lo psicologo dal cuore d’oro credeva fermamente nei giovani e puntava sulla riabilitazione del disabile con un’apertura mentale senza precedenti.
Nulla sfuggiva al suo sguardo attento che doveva necessariamente oltrepassare il tabù della disabililità: sfera amorosa affettiva e sessuale dei ragazzi erano le sue grandi sfide secondo un’ottica umana, prima ancora che medica, dove il diversamente abile è persona che si muove in un contesto di relazione prima di ogni cosa.
A Carmelo Martines si deve anche la partecipazione dei nostri assistiti ad un gemellaggio, nel 2008, con una struttura di alta specializzazione, nella cittadina svizzera di Olten. Uno scambio interculturale che ha arricchito la nostra esperienza lavorativa con istruttori e professionisti qualificati, che abbiamo avuto il piacere di ospitare, a nostra volta, nella sede di Borgo Manfria.
Sviluppare la manualità e la creatività rientrava tra le sue ambizioni, senza però mai tralasciare la sfera emotiva, amorosa e sessuale degli asssistiti,
Precurosore nel campo della disabilità, Martines ha ‘inaugurato’ il lavoro dello psicologo–amico inserito in un contesto di continuità tra il trattamento riabilitativo in struttura, favorendo l’immissione del disbile nella comunità sociale.
Per intenderci, Martines era il terapeuta che portava il diversamente abile al supermercato per fargli capire il valore della spesa e renderlo autonomo nelle piccole grandi azioni quotidiane.
Un lavoro volto ad esternalizzare la disabilità, rendendola ‘visibile’ e funzionale.
Impegno che mai dimenticheremo.